L’alimentazione del cane

Dal seminario tenuto dalla
dott.ssa Rebecca Ricci e dalla dott.ssa Liviana Prola

Premessa: le 2 relatrici sono 2 docenti delle università di Padova e Torino che si occupano esclusivamente di alimentazione. Entrambe lavorano anche in studio dove si occupano di formulare diete ai clienti in base alle richieste e alle necessità: cani obesi, cani allergici, cani intolleranti, cani sportivi o di forze dell’ordine. Sulla base delle necessità e delle richieste valutano sia cibi industriali che casalinghi e anche misti.
Entrambe si occupano anche di ricerca e analisi.

Crocchette: tutte le crocchette vendute in europa, sia prodotte che importate, devono per legge avere dei requisiti minimi che le rendano complete dal punto di vista alimentare (poi ci sono quelle che rispettano i criteri minimi e quelle invece migliori) e tutti gli ingredienti devono provenire dalla filiera di lavorazione dei prodotti umani. Questo significa che non possono, come in altri paesi, esserci carni o cereali prodotti apposta per i cibi per cani. Naturalmente ci sono enormi differenze fra i cibi da supermercato e i prodotti superpremium e anche qui ci possono essere distinzioni sulla qualità delle materie prime (esattamente come c’è differenza fra la carne del mc donald ed una fiorentina!).

Dieta vegetariana: da evitare. Il cane necessita di proteine animali.

Dieta casalinga: va benissimo ma è di difficilissima preparazione. Le 2 vet la usano spesso quando devono fare diete ad esclusione in caso di intolleranze o allergie, ma spesso anche per clienti che semplicemente fanno questa scelta. Pressochè tutti quelli che fanno il “fai da te” finiscono per fornire diete sbilanciate al cane in quanto vengono generalmente considerati meno di 10 elementi sugli oltre 40 fondamentali da considerare nella formulazione. Di solito si guardano proteine, carboidrati, fibre e grassi, raramente anche calcio e fosforo, ma ci sono anche tutti i minerali, rame e zinco, alcune vitamine come la D che in molti casi, nella dieta fai da te è stata trovata sia carente che in eccesso anche fino a 10 volte, con gravi danni per la salute. Ci sono poi casi di ormoni tiroidei assunti perché venivano usati colli dell’animale senza aver asportato le ghiandole, ecc.
Sostanzialmente calibrare una dieta bilanciata per un soggetto è talmente complesso che le stesse vet sono costrette ad utilizzare per i calcoli un software apposito creato dall’università di veterinaria che tiene conto del REALE fabbisogno e considerando TUTTI gli elementi.
Basti pensare che un pezzo di carne di uno stesso bovino, a seconda del taglio, può fornire elementi differenti ed in quantità diverse.
Tra l’altro, fondamentale della dieta casalinga, è usare prodotti di buona qualità e non scarti di macello, e questo comporta una spesa non indifferente.
Infine, cani con dieta casalinga, devono essere sottoposti a controlli frequenti proprio perché, nonostante tutti gli accorgimenti, una formulazione bilanciata è davvero difficile.

Dieta BARF: valgono gli stessi problemi della dieta casalinga con in aggiunta alcuni elementi:
1. Le ossa non dovrebbero MAI essere date intere. Da intere infatti non è assolutamente possibile calcolare la quantità reale di calcio assorbito e sia una carenza che un eccesso di calcio sono molto pericolosi anche nei cani adulti. Viene consigliato l’uso di ossa tritate o in polvere, le quali permettono una certa precisione nel calcolo del calcio fornito e inoltre evitano il rischio di lacerazioni che, nonostante i barfisti neghino, capitano e non poi così di rado anche con le ossa crude.
2. L’unica carne sicura da somministrare cruda è quella di bovino. Secondo le leggi italiane infatti, essendo questa carne spesso usata cruda anche dalle persone, è l’unica che per legge deve essere priva di batteri. Altre carni ed in particolare pollo, tacchino e maiale sono pericolosissime crude in quanto la legislazione non prevede che siano vendute prive di batteri dato che si sa che devono essere ben cotte.
3. Non esistono riscontri scientifici che dimostrino che la Barf dia qualche beneficio in più rispetto alla cucina cotta, nemmeno in paesi come la Germania in cui la Barf è molto più diffusa.
Tale diffusione è dovuta al fascino del “ritorno alle origini”, senza però considerare, oltre alla difficoltà della dieta bilanciata come per la dieta casalinga ma cotta, gli alti fattori di rischio e una evidenza lampante: la assoluta maggiore longevità dei cani di oggi.

Allergie: le allergie alimentari sono dovute solo ed esclusivamente a proteine (anche i cereali contengono proteine!). I fattori che possono scatenare allergie sono:
1. predisposizione genetica;
2. qualità e assimilabilità della proteina;
3. Esposizione all’allergene. Nel caso del pollo ad esempio, oggi ci sono molti cani allergici per il semplice fatto che il pollo oggi è uno dei principali alimenti nella dieta del cane. In sostanza, mangiando costantemente pollo, e più probabile che sviluppi un’allergia rispetto ad altri alimenti che mangia raramente. Il rischio aumenta se le proteine del pollo sono di bassa qualità, si riduce invece nel caso di proteine “lavorate”. Il problema è che una volta sviluppata l’allergia, anche passando al pollo di buona qualità, il problema permane. Lo stesso discorso vale anche per i cereali e gli altri alimenti.
Negli USA, nelle persone, c’è un altissimo tasso di allergie agli arachidi, questo perché loro fanno larghissimo uso di burro di arachidi e simili e si sono quindi sensibilizzati a questo allergene.
Nel caso di cani predisposti, passare da una proteina a cui hanno ormai sviluppato un’allergia ad una nuova, potrebbe comunque portare a sviluppare, con il tempo, allergia anche a quella nuova. Si vedrà dunque un miglioramento iniziale ma poi ritornerà il problema.

Curiosità:
I cani sono intolleranti al lattosio ma ad esempio il formaggio grana o la ricotta ne sono praticamente privi;

Nei cani a pelo nero, schiarimenti possono essere legati ad una carenza di rame, zinco o tirosina. Generalmente i pet food super premium ne contengono a sufficienza ma ci sono casi di soggetti che ne necessitano in maggior quantità.