Tecniche di addestramento e di recupero

di Antonio Agus

 

Come facciamo a valutare una tecnica (di addestramento o di rieducazione)?

La tecnica perfetta e definitiva non mi risulta sia stata ancora inventata. Ogni educatore, trainer, istruttore, cagnaro…. Ha il suo sistema “preferito” perché, di fondo, i sistemi per ottenere un certo risultato possono sempre essere più di uno, ma qual è il migliore? Come si fa a riconoscerlo? Quali sono gli aspetti da considerare?

Specialmente per chi è da poco in cinofilia, è facile restare abbagliati da sistemi ben infiocchettati e presentati con fare sapiente, spiegazioni affascinanti e teorie che vanno a smontare tutti gli altri sistemi perché li si etichetta come inefficaci, eticamente (o etologicamente) scorretti.

Certo, a volte sarebbe sufficiente accorgersi che intorno è pieno di casi risolti con successo anche con altre tecniche, tuttavia a volte è più comodo e facile mettere i paraocchi e credere di avere trovato la Verità, quella con V maiuscola appunto.

Ci sono persone che “rinnegano” sistemi che esse stesse hanno utilizzato o visto utilizzare con successo ma sono tantissime, e forse anche di più, quelle che rifiutano e attaccano sistemi di cui hanno solo sentito parlare.

Proviamo a vedere in modo semplice quali sono gli aspetti da prendere in considerazione per valutare una tecnica.

  1. EFFICACIA

Può essere la tecnica più bella ed etica del mondo, ma se non funziona non serve a nulla. Una tecnica è efficace se mi permette di ottenere il risultato che mi sono prefissato.
L’efficacia poi può considerare diversi elementi come la velocità con cui otteniamo il risultato, il livello di performance (velocità e precisione nell’esecuzione del comportamento da parte del cane), l’affidabilità (dobbiamo essere il più possibile certi che il cane compia quel comportamento quando gli verrà richiesto, a prescindere da distrazioni esterne).

  1. EFFETTI SUL CANE

Non è sempre possibile lavorare senza creare dei disagi al cane specialmente nei casi di recupero, tuttavia è certamente assurdo mettere pressione per insegnare degli esercizi dato che è possibile farlo senza. Lo scopo dell’addestramento (non parliamo quindi di recupero comportamentale) è far lavorare il cane nel modo più piacevole possibile. Per lui la sessione di lavoro deve essere un momento speciale e divertente.

  1. FLESSIBILITA’

La tecnica può essere utilizzata in contesti differenti? Può subire delle variazioni in base alla situazione? Una tecnica troppo “rigida” è molto limitante.

  1. SEMPLICITA’

Le cose più semplici sono spesso le migliori ma, a parte questo, dobbiamo ricordare che la maggior parte delle volte non lavoriamo solo con i cani, ma anche con i proprietari. Il nostro scopo non è confezionare il cane e riconsegnarlo al proprietario, ma dare prima di tutto a lui degli strumenti per poter lavorare con il suo cane. Lavorare solo con il cane è “facile”, far funzionare la coppia cane conduttore è la vera sfida, ma è anche il dovere di un educatore/istruttore.

 

A volte si dovrebbe fare attenzione a dare giudizi etici su una tecnica.

Ora semplifico al massimo il concetto e gli esempi, l’argomento andrebbe discusso molto più in profondità quindi prendete ciò che scrivo con le pinze, ma chi può permettersi di dire che somministrare dei farmaci sia più etico che usare una punizione positiva nel momento in cui con questa si va a risolvere comunque il problema? Chi può dire che mettere pressione al cane per insegnare un esercizio sia più giusto che usare uno stimolo?

Quando abbiamo a che fare con problemi comportamentali, più in fretta li risolviamo meglio è, perché spesso ci sono situazioni di grosso disagio e anche di pericolo per il cane e per i proprietari. Quando abbiamo invece a che fare con esercizi di qualsiasi tipo, credo che la cosa più importante sia il piacere del cane nelle sessioni di lavoro, poi a seconda delle esigenze (cambieranno fra un cane da sport e un cane da corso base) la velocità con cui otteniamo il risultato e il livello di performance, sempre ricordando che dovrà essere il conduttore a farlo!

Io credo che non esista LA TECNICA, ma esistono tecniche che devono essere applicate a seconda del contesto, del soggetto cane, del soggetto persona, del fine da raggiungere.

Più tecniche impariamo più potremo essere efficaci.

Molta attenzione va posta sul capire a fondo le tecniche, capirne ogni passaggio e saperle anche adattare, trasformare, metterci del nostro perché stiamo lavorando con esseri viventi, non con automi.

Non dobbiamo mai dimenticare che alla base di tutto ci deve essere la costruzione di un buon rapporto cane-conduttore. Insegnare esercizi e costruire rapporto sono due cose distinte ma, se gli esercizi li costruiamo in modo piacevole per il cane, sfruttando al meglio ogni strumento a nostra disposizione, anche il rapporto ne gioverà.

Quello che consiglio è:

  1. Usate la tecnica che vi permette di ottenere il risultato nel modo più piacevole per il cane, veloce e preciso. Se posso ottenere un risultato in una settimana e in modo piacevole, perché ci devo impiegare un mese quando invece avrei potuto impiegare quel tempo per lavorare su altro? Naturalmente non avrebbe senso.
  1. Andate ad eliminare il prima possibile eventuali aiuti, specialmente esche. Queste devono servire solo all’inizio per rendere la vita più semplice e possibile a cane e conduttore. Ci permettono di insegnare qualcosa in modo estremamente preciso, veloce e piacevole per il cane, ma l’esca poi va eliminata al più presto;
  1. Ricordate il rapporto! Il cane mentre impara a fare qualcosa dovrà trovarlo sempre più gratificante perché lo farà con il proprietario, perché diventerà un momento di condivisione, di gioco e sarà del tempo di qualità passato insieme.
  1. Guardate con chi avete a che fare. Ci sono tecniche che per molti proprietari non vanno bene, tecniche che non vanno bene per alcuni cani e altre che non vanno bene per il particolare binomio.

 

Personalmente quasi sempre utilizzo più tecniche contemporaneamente e per ogni binomio deve comunque essere “cucito un vestito” su misura.

Poi si sa, ci sono i modelli, facili da vestire perché qualsiasi abito lo indossano perfettamente, ci sono persone che possono indossare bene solo un certo tipo di abito e anche quelle difficili da vestire. Noi educatori e istruttori dobbiamo fare del nostro meglio e saper cucire più stili. Se sappiamo fare solo canottiere o solo smoking, non andremo molto lontano.